Capovolgimenti...

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Per leggere le cose occorre rovesciare lo sguardo!

domenica 24 ottobre 2010

"Trattato di funambolismo", Philippe Petit, ed. Ponte alle Grazie, 2009

DA UN INTERVISTA A RADIOVOCE.....

Che cosa ci proponi oggi, un “trattato” di funambolismo?!

Trattato di funambolismo
Sì, l’Autore in verità è un funambolo di fama mondiale, che scrive dettagli tecnici su come si prepara il filo, come ci si sale e ci si muove. Da questo punto di vista è un trattato. Tuttavia, data la caratteristica assolutamente originale e “sopra le righe” di Philippe Petit, il suo trattato - scritto anche per chi si accinge a voler intraprendere questa strana carriera - è una serie di utili e profonde considerazioni che ben si applicano anche alla vita!

Perché? Che cosa dice?

Invita, di fatto, a vivere anche l’esistenza come funamboli: con coraggio (quello che serve a salire sul filo), con fierezza (quella che si sviluppa di fronte a chi scrolla la testa e dice: è pazzo), con arditezza (osando cioè oltrepassare i confini del dovuto, del “si fa così”), e poi con molta pazienza, con meticolosità: la vita è talmente densa che la fretta non ci aiuterebbe a viverla.

Il tono del libro com’è?

Dai trattati ci si aspetta pesantezza: qui invece ci accoglie la leggerezza. Un funambolo, del resto, non può che essere leggerissimo. Leggero fisicamente, ma anche nell’anima: è tale leggerezza che gli permette di camminare…

In che senso?

Petit dice che il segreto del camminare sul filo è guardare verso il fondo del filo stesso, cioè l’orizzonte. E’ questa la leggerezza cui mi riferisco anche per la vita: chi guarda le proprie scarpe prima o poi perde il senso di dove cammina, chi teme prima o poi si sbilancia e cade. Chi guarda l’orizzonte invece non dà peso ai particolari del tracciato, ma va oltre. E’ attratto là!

L’Autore mette in pericolo la vita così?

L’Autore afferma di non credere in niente. Ma a mio avviso mostra un suo modo di credere nella bellezza della vita, che egli sceglie di vivere in modo tanto intenso da metterla in pericolo. Sfida lo spazio e sfida anche la bellezza degli attraversamenti che fa (sopra laghi, tra le guglie di cattedrali, tra le Twin Towers ora distrutte, ecc.), vivendo anche momenti di magica contemplazione, estasi, unite a silenzi carichi di domande.

Una pagina?
Suggerisco le pp. 73-4. "Solo sul filo".
E poi, andate a vedere il link: è lui! Tra le (ora non più) Twin Towers....

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