
Che cosa significa Savanè?
Savanè è il nome di una ragazza: di una bambina-soldato la cui storia è raccolta in questo libro, il primo ad affrontare in Italia il tema delle bambine-soldato. E’ frutto del lavoro di un giornalista e del Presidente dell’Associazione Onlus Soleterre, che ha promosso anni fa il progetto: Ho smesso di fare il soldato, per il recupero delle bambine-soldato in Costa D’avorio.
Che storie vengono narrate?
Storie di coloro che partono bambine da casa, più o meno forzosamente, e tornano – se tornano – donne senza più dignità: violentate, vendute, costrette a usare la violenza per essere qualcuno, a dimenticarsi la loro “anima” femminile. Il rito di iniziazione prevede che riescano a sventrare una donna incinta…
Tornano – se tornano – con figli non voluti, corpi ancora bambini ma già vecchi e segnati.
Come viene proposto il recupero?
Il primo recupero è psicologico, nel tentativo di aiutare a buttare fuori il male introiettato, di sanare quello che è possibile nel cuore. Le ragazze fanno fatica a dormire, sono tormentate da incubi, sono ancora dipendenti dalla droga, non hanno relazioni significative: i soldati che le hanno messe incinte sono altrettanto disturbati e non affidabili…
Poi c’è un recupero della famiglia: la ricerca delle radici, di chi è rimasto, per poter riaffidare le ragazze a qualche parente, o almeno creare dei contatti, ricostruire una storia, un luogo.
Infine c’è il recupero dal punto di vista lavorativo: i soldati hanno imparato solo ad uccidere. Non sanno fare alcun lavoro. Vengono perciò creati dei laboratori che insegnino attività manuali che possano permettere un minimo di sussistenza e di autonomia.
E Savanè, che storia ha avuto?
Savanè ha visto ucciderle il fratello sotto gli occhi, a sangue freddo, in casa. Promette a se stessa che lo avrebbe vendicato: tutto ciò che segue è il suo freddo progetto di morte contro colui che deve scovare e poi ammazzare. Così sarà. Si arruola volontariamente e un giorno troverà la sua vittima. Ma la vendetta non servirà: Savanè si ritrova nel campo militare peggio di prima, comincia a drogarsi, trova un compagno che la mette incinta e cerca di abortire più volte senza successo.
Solo quando i funzionari dell’ONU e alcune religiose entrano nel campo per stilare la lista dei minori, lei si rende conto di ciò che è diventata e decide di cambiare. Anzi sarà proprio la bambina che porta in grembo a darle un segno di vita…
Il seguito della storia... a pp. 24-25...
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