La nota dominante di questo blog è la parola "pagine": niente recensioni o trama o dati tecnici dei libri, ma semplicemente inviti, come a cena, che segnalano pagine e parole significative e soprattutto capaci di bellezza!
Capovolgimenti...
Per leggere le cose occorre rovesciare lo sguardo!
giovedì 30 settembre 2010
"Racconti matematici", a cura di Claudio Bartocci
E' il curatore il primo a dirlo, ma anche a sottolineare che il binomio non è estraneo alla storia letteraria della cultura europea; infatti molti autori del ‘900 hanno intrecciato le due realtà, quella delle parole e quella dei numeri, come se avessero qualche cosa in comune…
Senza dubbio il linguaggio: la combinazione di segni e significati, che cercano di spiegare qualcosa. Inoltre sono anche in grado di spiegare se stesse, o almeno di parlare di sé: di usare un metalinguaggio.
Il libro consta di una serie di racconti, di autori molto noti per lo più (Calvino, Asimov, Buzzati, Borges…) raccolti attorno a dei capitoli importanti: numeri, spazi, ritratti…
Molto utile è l’introduzione: di solito si salta, qui invece è il gusto del libro, difficile sfida per chi lo inizia. Infatti Claudio Bartocci offre una illuminante chiave di lettura attraverso alcune categorie matematiche: l’infinito, lo spazio e la complessità. Tre chiavi con cui leggere i racconti…
Perché mi ha affascinato un libro che comprendo solo in parte?
Perchè quello che comprendo è già sufficiente per apprezzarlo e incuriosirmene: le categorie di infinito, di spazio e di complessità sono le categorie della vita! Sono chiavi per leggere l’esistenza, la mia esistenza… Come accade che su una retta ci siano infiniti punti, così accade che io mi trovi sulla retta del tempo…e dove finisce il tempo?
Oppure: accade che la storia sia una serie di eventi, ma questi si trovano all’interno di una rete complessa di incroci, che solo l’occhio di un Dio può districare, o seguire nel dettaglio…
Mi sembra che la matematica applicata alla vita sia talora una ammissione di umanità. E’ dire: oltre non posso procedere per comprendere l’universo.
"Penultime notizie circa Ieshu/Gesù", di Erri De Luca
Penultime, perchè le ultime le avremo solo quando "lui" ritornerà, dice De Luca, mettendo da parte velleità rivelatorie...Così il libro, piccolo piccolo, ricerca la storia ebraica di Gesù di Nazareth: attraverso le tracce di schegge sulle sue mani di falegname, attraverso i pensieri di suo padre Giuseppe, seguendo i piedi e i conteggi di Melchiorre, uno dei magi, lasciando parlare l'anima di Maria.....fino a entrare negli occhi sognanti di un Gesualdo che corre in pellegrinaggio a Gerusalemme, seguace instancabile di un uomo troppo autentico.
“L’amore è questa incomprensibile energia per la quale più se ne spende, più se ne riproduce nelle fibre. Al contrario, chi lo risparmia lo spreca, se lo ritrova inutile e marcito. L’amore è fatto della stessa materia della manna, che va consumata, intera nel medesimo giorno di raccolta. Se lasciata avanzare ci salivano i vermi”.
giovedì 9 settembre 2010
"Il Quinto Evangelio", di Mario Pomilio
In sintesi:
È possibile che oltre ai quattro vangeli canonici e ai tanti apocrifi noti esista un Quinto Evangelo, che attraversa la storia restando nascosto ai più, affiorando improvvisamente quando l'umanità ne ha bisogno, sconvolgendo la vita di coloro che lo incontrano e rendendoli testimoni-martiri del Vangelo nel loro tempo?
È questo l'enigma in cui si imbatte lo scettico Peter Bergin, attraverso gli scritti di un prete, rinvenuti casualmente in una canonica disabitata.
La curiosità iniziale diventa passione: Bergin, con pochi collaboratori 'contagiati' da lui com'egli stesso era stato contagiato dalle carte del prete sconosciuto, dedica tutta la vita alla caccia del Quinto Evangelo, seguendone instancabile le tracce di documento in documento e di epoca in epoca.
Il romanzo però non è costituito dalla narrazione di questa ricerca, bensì dal dossier conclusivo che Bergin, prossimo alla morte, trasmette alla Pontificia Commissione biblica.
Ogni fascicolo/capitolo narra un 'affioramento' del Quinto Vangelo nel corso della storia: un crescendo drammatico e commovente di vicende di persone che si sono lasciate afferrare dal Vangelo, pronte a pagarne il prezzo.
La tensione culmina nell'ultimo allegato, il dramma sacro 'Il Quinto Evangelista' ambientato nella Germania nazista: un racconto nel racconto, opera dello stesso Bergin e rinvenuto postumo tra le sue carte, ultima testimonianza di una vita dedicata alla ricerca del Vangelo oltre i Vangeli.
Commento:
Chiariamo subito: se pensate a Dan Brown... be', qui siamo su un altro pianeta! Pomilio indaga con ammirevole profondità il tema della dialettica tra Scrittura e Storia, tra i quattro Vangeli-libri e il Vangelo, tra la definitività della Rivelazione e la sua intramontabile attualità, l'infinita capacità di rinnovare il mondo e i cuori. Appassionante, sorprendente, illuminante. 5 stelle.
Citazioni: (dalla II edizione Tascabili Bompiani 2006)
"... Il quinto vangelo in quanto metafora dei quattro Vangeli canonici perpetuamente rinnovati dal loro impatto con la Storia, ovvero di quella delega permanente della Parola in virtù della quale ciascuna generazione sembra come in attesa di un supplemento di Rivelazione e non soltanto rilegge diversamente i Vangeli ma, dal modo in cui ne adotta e ne esplica il messaggio, è come se a sua volta scrivesse un suo vangelo." (Introduzione, pag. xii)
"Si dice che all'interno dei quattro vangeli noti è come se ce ne fosse uno ancora sconosciuto. Ma ogni volta che la fede accenna a rifiorire, è segno che qualcuno ha intravisto quel vangelo." (pag. 86)
"Una volta un dottore incontrò il Cristo Gesù: 'Signore, io so bene che tu fosti il Messia e quel che pronunziasti è pieno di sapienza. Ma come può essere che un sol libro basti in eterno a tanta gente?'. Gli rispose Gesù: 'Egli è vero quel che dici. Ma tu non sai che il popol mio lo riscrive ogni dì'" (pag. 87)
"Un uomo andava pellegrino cercando il quinto evangelio. Lo venne a sapere un santo vescovo e, per l'affetto di averlo veduto vecchio e stanco, gli mandò a dire queste parole: 'Procura d'incontrare il Cristo e avrai trovato il quinto evangelio'" (pag. 323)
"La tradizione cristiana in fondo cos'altro è se non un lungo apocrifo, un andare cercando il Vangelo dei Vangeli?" (pag. 347)
"... l'aspettativa quasi d'un altro libro che finisca quello che gli altri hanno lasciato incompiuto. E in pratica, mentalmente, lo veniamo scrivendo: ogni nuova domanda che ci poniamo intorno al Cristo che altro è, in definitiva, se non una pagina di quel libro?" (pag. 349)
Per approfondire:
Recensione di Marina Monego, con altri collegamenti.
venerdì 3 settembre 2010
"La fortuna non esiste", di Mario Calabresi
Storie di uomini e di donne che hanno avuto il coraggio di rialzarsi.
Qui è raccoglitore di storie nelle quali qualcuno, come lui, ha dovuto d'un tratto fare i conti con la vita: e decidere se lasciarsi andare o rialzarsi, con creatività. Sì, è questa l'attitudine che l'Autore riconosce come forza vincente nei protagonisti di storie vere che è andato a scovare in America, durante la campagna elettorale di Obama (di cui si sente ancora un po' l'atmosfera di sogno euforico...). La fortuna non esiste, esiste l'incontro tra talento e opportunità...
Il libro è una finestra aperta sul mondo degli States dall'angolatura di chi è sul ponte dei perdenti.
giovedì 2 settembre 2010
"Spingendo la notte più in là", di Mario Calabresi
Libro di famiglia, di storia, di politica, di sobri sentimenti, di un figlio che trova il coraggio di tornare a quel 1972 nel quale alcuni colpi di pistola alle spalle gli strappano il padre, Commissario Calabresi. Libro che cerca tra le pieghe del tempo qualche frammento di verità, che toglie, senza rancori smodati, il velo alle menzogne. L'Autore trova la forza di dire, ma soprattutto di dirsi, grazie a una scrittura che diventa per lui - forse - strumento di rinascita e di restituzione alla memoria. Campeggia tra tutte la figura della madre, Gemma: una di quelle donne che hanno trovato il coraggio di rialzarsi.
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